Il coro di Babele racconta la storia di cinque giovani italiani che lasciano i propri paesi d’origine per trasferirsi a Babele, la città che nel nostro immaginario rappresenta tutte le grandi capitali europee. Cinque racconti di altrettanti migranti che tessono un’unica storia. È un canto melanconico e nostalgico, ma anche divertente e irriverente. È la storia di chi vive a Babele. È la storia di chi lascia una casa per cercarne un’altra. È la storia di chi lascia una famiglia per formarne una nuova, legata da rapporti di amicizia e di affetto. Ognuno di questi migranti s’interroga sulla propria vita, sulle scelte fatte e su quelle rimandate, sulle priorità e sui compromessi. E in questo migrare di corpi e di anime le storie si intrecciano e si confondono, come le lingue, gli amori, i drammi, le gioie, la malinconia, la voglia di conoscere, il desiderio di tornare. Alcuni restano, altri tornano, altri ancora continuano a errare nella ricerca di “Gli attori sono come lo zucchero filato (il barbe à papa una nuova terra da poter chiamare casa. francese), sono colorati e leggeri.”
IL TEMA
Il coro di Babele è uno spettacolo teatrale che – alternando il linguaggio della narrazione a quello della performance – affronta il tema della migrazione di giovani italiani che lasciano i propri paesi per raggiungere le grandi città, mete ormai note nel nostro immaginario. Una migrazione che sradica le radici ben piantate nella terra d’origine per trapiantarle in una nuova terra, straniera.
Attualmente sono quasi 5 milioni gli italiani che hanno deciso di trasferire la loro residenza all’estero, senza contare tutti i giovani che, sfuggendo alle statistiche ufficiali, cercano fortuna a Londra, Parigi, Berlino, e in moltissime altre città d’Europa e del Mondo, tutte città che chiameremo con un unico nome: Babele, la città simbolo di questo fenomeno migratorio nazionale e generazionale. Un tema attualissimo che riguarda le nuove generazioni ormai abituati all’idea di potere o dovere espatriare per studio, per lavoro, o per la ricerca di condizioni di vita migliori.
LA PRODUZIONE
La gestazione de Il coro di Babele è durata quasi un anno e mezzo – da novembre 2017 a marzo 2019-ed è esemplificativa del nostro modo di lavorare. Lo spettacolo nasce da una serie di laboratori condotti da Claudio Zappalà dal titolo Babel’s choir – studio sulle migrazioni verso le grandi città, realizzati a Palermo tra novembre 2017 e maggio 2018. Proprio da questi laboratori è nata la compagnia Barbe à Papa Teatro. La nostra prima uscita pubblica è stata in occasione del premio Giovani realtà del Teatro 2018 organizzato dall’Accademia Nico Pepe di Udine, in cui abbiamo presentato una prima parte del nostro lavoro. A seguire siamo stati in residenza a Reggio Calabria, in quanto vincitori del bando di residenza Hotspot – Stato d’emergenza.
Abbiamo concluso il nostro lavoro a Palermo debuttando a marzo del 2019.
Lo spettacolo ha all’attivo quasi 40 recite su tutto il territorio nazionale e in Francia, dove ha visto il debutto internazionale in occasione del Festival Off di Avignone.