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Dal 29 Novembre al 15 Dicembre MANDRAGOLA di Machiavelli TEATRO ARCOBALENO- ROMA

05/11/2024 23:37

Redazione

EVENTI, Spettacolo teatrale, Nicasio Anzelmo, attori, Centro Teatrale Meridionale, Domenico Pantano, palcoscenico, Roma, produzione 2024, TEATRO ARCOBALENO, MANDRAGOLA, Machiavelli, Vincenzo Zingaro, commedia,

Dal 29 Novembre al 15 Dicembre MANDRAGOLA di Machiavelli TEATRO ARCOBALENO- ROMA

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MANDRAGOLA di Niccolรฒ Machiavelli

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Dal 29 Novembre al 15 Dicembre 2024

TEATRO ARCOBALENO- ROMA

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Via Francesco Redi, 1/A

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Venerdรฌ e Sabato ore 21,00

Domenica ore 17,30

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Info e prenotazioni

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info@teatroarcobaleno.it

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Una produzione C.T.M. CENTRO TEATRALE MERIDIONALEย 

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adattamento e regia

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scene ๐†๐ข๐จ๐ฏ๐š๐ง๐ง๐ข ๐๐š๐ซ๐๐ข

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musiche originali ๐†๐ข๐จ๐ฏ๐š๐ง๐ง๐ข ๐™๐š๐ฉ๐ฉ๐š๐ฅ๐จ๐ซ๐ญ๐จ

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assistente alla regia ๐Œ๐š๐ญ๐ญ๐ž๐จ ๐๐จ๐ฌ๐ฌ๐จ๐ฅ๐ž๐ญ๐ญ๐ข

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Produzione ๐—–๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฟ๐—ผ ๐—ง๐—ฒ๐—ฎ๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐— ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ฑ๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฎ๐—น๐—ฒ

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Capolavoro del teatro del Cinquecento, un classico della drammaturgia italiana e una potente satira sulla corruttibilitร  della societร  italiana dellโ€™epoca.

Unโ€™epoca quella del 1518, data di composizione della Mandragola, in cui si vendevano le indulgenze per acquisire il regno dei cieli e lโ€™eternitร  beata, in cui era nel vivo la contrapposizione di Lutero e della sua controriforma (1517) alla chiesa cattolica, in cui il potere mediceo di Papa Leone imperava su Firenze e infine, era viva e preoccupante la minaccia di unโ€™invasione turca.

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La Mandragola infatti, seppur sotto le sembianze di unโ€™ilare commedia, svolge un ruolo di denuncia nei confronti della perdita totale di morale della societร  del tempo, mette in discussione i valori familiari, inducendo nello spettatore un riso serio e quasi acre, che fa assai riflettere e critica la politica papale legando insieme Roma e Firenze.

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La sua struttura drammaturgica prende a modello Plauto, Terenzio e la tradizione novellistica italiana (la trama stessa risente, infatti, della vicenda narrata nel โ€œDecameronโ€ di Giovanni Boccaccio nella sesta novella della terza giornata).

La Mandragola si sviluppa su due strutture intrecciate tra loro: una struttura amorosa (tipica della tradizione italiana del โ€˜200 dellโ€™amore sacro e dellโ€™amor profano, qui rappresentata da Callimaco innamorato della bella giovane Lucrezia moglie di Nicia,) e la struttura della beffa (vittima il vecchio Nicia, il marito ingannato, un borghese ossessionato dal desiderio di avere figli). Ma a differenza degli altri innamorati, Callimaco non effettua nessuna azione per raggiungere il suo obiettivo. Sarร  il suo servo, il parassita di plautina memoria, Ligurio, ad organizzare lโ€™inganno.

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Una storia che offre unโ€™immagine inetta e includente della realtร  fiorentina e italiana. Accanto a questi personaggi che portano avanti le due strutture si trovano diversi personaggi: Lucrezia, colei che subisce la trama della beffa, ma che poi la farร  sua e la sfrutterร  lei stessa, Sostrata, la madre di Lucrezia che aiuta il frate a convincere la figlia, un poโ€™ perchรฉ non รจ a conoscenza dellโ€™inganno e un poโ€™ forse anche per turpe compiacenza e, degno rappresentare di quelle โ€œfraterieโ€ cosรฌ chiamate da papa Leone, Fra Timoteo il confessore di Lucrezia e colui che la persuaderร  a concedersi a Callimaco.

Le dispute fratesche avevano molto risonanza, specialmente a Firenze, dove per un verso o per un altro, rimandavano con la memoria alla figura del Frate per antonomasia, il Savonarola. Proprio a Firenze lโ€™eco della rivoluzione luterana era molto sentita e discussa. Non soltanto corrispondeva al rancore e al desiderio di rivalsa della fazione savonaroliana, ma sollecitava lโ€™animositร  anticuriale e antiromana.

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La figura del frate, qui nella Mandragola, รจ di fondamentale importanza in una Firenze in cui spesso comparivano predicatori di castighi divini e di redenzione. Molti di loro falsi profeti si avvalevano del loro influsso sul popolo per estorcere denaro o per sedurre devote. Sono sempre i frati, quelli domenicani, usati da papa Leone a predicare le indulgenze e a vendere la salvezza eterna per ottenere i fondi alla Fabbrica di san Pietro.

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